- Nasce il tavolo tecnico su materie prime critiche
- Decreto istitutivo del tavolo (pdf)
- Decreto istitutivo della segreteria tecnica del tavolo (pdf)
- Decreto sostituzione componente Segreteria (pdf)
- Tavolo Nazionale Materie Prime Critiche – Lista designati (pdf)
Il Ministero ha avviato a gennaio 2021 un Tavolo Tecnico Materie Prime Critiche, con l’obiettivo di:
- rafforzare il coordinamento sul tema;
- potenziarne la progettualità in termini di sostenibilità degli approvvigionamenti e di circolarità:
- contribuire alla creazione delle condizioni normative, economiche e di mercato volte ad assicurare un approvvigionamento sicuro e sostenibile delle materie prime critiche.
Oltre a promuovere l’adesione all’ERMA (European Raw Materials Alliance), il Ministero presidia i tavoli europei e gli incontri sul tema e partecipa ai workshop, webinar e seminari utili a divulgare e comunicare le informazioni sul tema. Nell’ambito di Ecomondo 2021 è stato organizzato, insieme ad ENEA e al Tavolo Nazionale Materie Prime Critiche, l’evento “Le materie prime critiche e il nuovo piano di azione Europeo: strategie per un approvvigionamento più sicuro e sostenibile”.
Il Ministero ha inoltre stipulato un accordo di collaborazione scientifica con il Dipartimento di Ingegneria Chimica Materiali e Ambiente dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” sui temi legati al recupero e al riciclo dei beni giunti a fine vita al fine di produrre materie prime secondarie.
Nell’ambito dell’accordo il Ministero offre anche la possibilità di attivare dei tirocini consentendo così agli studenti interessati di approfondire tematiche inerenti alle materie prime critiche, l’Urban Mining e all’economia circolare in generale, partecipando come osservatori a tavoli tecnici europei e a riunioni e conferenze di rilievo nazionale ed internazionale.
Gli studenti che volessero manifestare il proprio interesse al tirocinio possono contattare
- Cosa sono le materie prime critiche
- Quali sono
- Rischi
- Iniziative europee
- Strategie per un approvvigionamento più sicuro e sostenibile
- Tavolo Nazionale Materie Prime Critiche
- Green public procurement e criteri ambientali minimi
Cosa sono
Le materie prime critiche sono quei materiali di strategica importanza economica per l’Europa e caratterizzati allo stesso tempo da alto rischio di fornitura.
Queste materie prime sono fondamentali per numerose attività industriali, e sono particolarmente importanti per la transizione ecologica: infatti, vengono utilizzate per esempio nelle turbine eoliche, nei pannelli fotovoltaici e nelle batterie. Queste tecnologie richiedono una grande quantità di minerali e metalli, con una domanda prevista in continua crescita nei prossimi anni. Si stima, per esempio, che al 2030 l’Europa avrà bisogno di 18 volte più litio e 5 volte più cobalto rispetto ai livelli attuali per la fabbricazione di batterie per veicoli elettrici e stoccaggio di energia. Nel 2050, questo fabbisogno crescerà a 60 volte più litio e 15 volte più cobalto rispetto ai livelli attuali. Per il neodimio, già nel 2025 potrebbero servire 120 volte l’attuale domanda dell’Unione Europea.
Quali sono
L’elenco delle materie prime critiche è in continuo aggiornamento da parte della Commissione Europea. La prima lista è stata presentata nel 2011 e conteneva 14 materie prime critiche. L’ultimo aggiornamento è stato pubblicato nel 2020 e ne comprende 30. L’aumento delle materie prime considerate critiche è dovuto al processo di riduzione delle emissioni di gas serra e all’innovazione tecnologica, che hanno lasciato il posto a una maggior resource intensiveness. Solamente l’Elio è stato rimosso dalla lista, in quanto la sua importanza strategica per l’Europa è diminuita.
Un team del JRC ha elaborato lo "Studio sull'elenco delle materie prime critiche dell'UE (2020) - Relazione finale" e due relazioni dedicate contenenti "schede informative critiche e non critiche", per tutte le 83 Materie Prime Critiche candidate.
Rischi
Il rischio di fornitura dipende principalmente dalla sua concentrazione in pochi, se non singoli, Paesi, dalla governance dei Paesi fornitori, dal contributo del riciclo e dalla dipendenza europea dalle importazioni. La Cina fornisce all’Unione Europea circa il 98% delle terre rare, la Turchia il 98% del borato, il Sudafrica il 71% del platino e una percentuale ancora più alta per i materiali del gruppo del platino: iridio, rodio, rutenio. Il litio è fornito al 78% dal Cile, mentre la fornitura di alcune materie prime critiche con l’afnio e lo stronzio dipendono da singole aziende europee.
La continua esigenza di risorse ha un impatto molto alto sul pianeta, ed è causa della metà delle emissioni di gas serra e del 90% della perdita di biodiversità. L’applicazione dell’economia circolare contribuirà a ridurre in modo significativo l’impatto delle attività umane sul pianeta e a raggiungere la neutralità climatica al 2050. Sebbene i vantaggi in termini di impatto climatico delle tecnologie “verdi” rimangano evidenti, è necessario intraprendere azioni importanti per ridurre il fabbisogno di materiali primari, concentrandosi sul riuso e il riciclo.
Iniziative Europee
Per rendere più affidabile, sicuro e sostenibile l’approvvigionamento delle materie prime critiche, la Commissione Europea il 3 settembre 2020 ha pubblicato una Comunicazione contenente il piano d’azione per le materie prime critiche.
Nel piano di azione sono presentate 10 linee di azione in linea con il Green Deal Europeo, finalizzate a:
- Favorire la transizione verso un’economia verde e digitale;
- Rafforzare la resilienza e l’autonomia dell’Europa rispetto alle tecnologie chiave per la transizione.
Il Piano di Azione è centrato su tre assi strategici:
- Ridurre la dipendenza dalle materie prime critiche primarie tramite l'uso circolare delle risorse, i prodotti sostenibili e l'innovazione, anche con il lancio di specifici progetti di ricerca e innovazione (programmi Horizon Europe, FESR e fondi di ricerca e innovazione nazionali);
- Rafforzare l'approvvigionamento interno di materie prime nell'Unione Europea;
- Diversificare l'approvvigionamento dai paesi terzi e rimuovere le distorsioni del commercio internazionale.
Il 29 settembre 2020, la Commissione Europea ha lanciato l’European Raw Material Alliance (ERMA), con il fine di garantire un approvvigionamento sostenibile di materie prime per la transizione verde dell’Europa. L’alleanza ha il compito di riunire diversi stakeholders, rafforzare la resilienza e l’autonomia strategica dell’Unione, individuare gli ostacoli, le opportunità e le possibilità di investimento in tutte le fasi della catena del valore delle materie prime critiche, affrontando allo stesso tempo la sostenibilità ambientale e sociale.
Ad oggi hanno aderito a ERMA 600 organizzazioni da 50 Paesi diversi.
Le attività di ERMA si declinano in due linee di azione:
- Workstream 1: Processo di consultazione su specifiche catene del valore. Questa linea di azione si divide in due gruppi di lavoro, che sono incaricati di produrre piani di azione da sottoporre alla Commissione Europea.
- Cluster 1: terre rare e materiali per motori a magneti permanenti;
- Cluster 2: materie prime per la produzione e stoccaggio di energia.
- Workstream 2: Piattaforma di investimento, con lo scopo di sostenere finanziariamente progetti industriali nel settore minerario primario e secondario e rafforzare l’economia circolare di minerali industriali e metalli critici.
In considerazione dell’importanza delle materie trattate e della creazione di iniziative condivise, il Ministero dello Sviluppo Economico ha deciso di aderire formalmente all’iniziativa. La richiesta è stata inoltrata e il 3 maggio 2022 il team di ERMA ha confermato l’adesione.
Nell’ambito dei progetti nel settore minerario primario e secondario, il Parlamento Europeo ha approvato il 24 novembre 2021 una Risoluzione sulla Strategia Europea per le Materie Prime Critiche, nella quale si fa riferimento tra le altre cose al rafforzamento dell’attività estrattiva primaria, in aggiunta alle misure di eco-design, recupero e riciclo dei materiali e diversificazione delle materie prime utilizzate. In particolare, si evidenzia l’importanza di evitare una rilocalizzazione delle emissioni in Paesi a reddito medio o basso e di mantenere e sviluppare le competenze tecniche nell’ambito delle tecnologie estrattive e di lavorazione all’interno dell’Unione Europea. Considerando che gli standard e norme ambientali europei per attività estrattive sono tra i più rigorosi al mondo, e che le attività estrattive creano migliaia di posti di lavoro altamente qualificati, si è espressa l’opportunità di intraprendere progetti di attività mineraria primaria all’interno del territorio dell’Unione Europea.
Principi dell’UE per le materie prime sostenibili
Il Green Deal europeo è diventato il fulcro della politica ambientale, climatica e industriale dell’Unione Europea. Tra gli obiettivi da raggiungere per avere un’economia sostenibile, è essenziale avere accesso a materie prime a loro volta sostenibili.
In data 8/12/2021, la Commissione Europea ha messo a punto e pubblicato il documento “Principi dell’UE per le materie prime sostenibili” (pdf) in collaborazione con il gruppo di esperti della Commissione “Approvvigionamento di materie prime”. Nell’ambito delle riunioni del gruppo di esperti della Commissione, Il Ministero dello Sviluppo Economico, nel 2020, ha preso parte ad alcune di queste, assistendo così in prima persona all’elaborazione e creazione dei principi.
I principi dell'UE per le materie prime sostenibili sono stati inclusi nei recenti interventi della Commissione Europea in relazione alla “Settimana delle materie prime dell'UE 2021” in cui questi ultimi sono stati proposti e discussi. Il documento comprende, quindi, una serie di principi volontari, non obbligatori, dell’UE per le materie prime sostenibili, basati sui valori sanciti dai trattati dell’UE. Troviamo qui:
- principi sociali, quali rispetto dei diritti umani, salute e sicurezza;
- principi economici e di governance, come integrità aziendale, trasparenza e contributo economico più ampio;
- principi ambientali come gestione ambientale e mitigazione dell’impatto ambientale.
Tali principi confluiranno in un approccio integrato all’estrazione e alla trasformazione delle materie prime sostenibili in Europa al fine di allineare la comprensione delle operazioni di estrazione e trasformazione di queste nell’UE e definire la direzione generale da seguire per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile tramite l’utilizzo e l’incentivazione dell’economia circolare.
Nell’Unione europea i principi dell’UE per le materie prime sostenibili sono applicabili, infatti, alle fasi di estrazione e trasformazione delle materie prime non energetiche e all’intero ciclo di vita delle catene del valore dei minerali: dalla prospezione alla post-chiusura, fino alla produzione di materie prime secondarie da flussi di rifiuti di estrazione come rocce sterili e rifiuti di lavorazione sterili.
L’estrazione e la trasformazione delle materie prime sostenibili costituiscono, così, un pilastro fondamentale per le catene del valore che hanno un’importanza strategica per la crescita economica e la sostenibilità dell’economia e della società poiché attuano catene orientate all’economia circolare e all’efficienza delle risorse per favorire il recupero dei rifiuti, agevolando e incoraggiando la promozione dell’uso, del riciclaggio e dello smaltimento sicuri dei prodotti tramite la comprensione dell’uso dei loro componenti e promuovendo la gestione dei materiali nell’estrazione e nella trasformazione e il recupero di materie prime da rifiuti di estrazione e trasformazione nonché di altre risorse secondarie.
La seconda parte del documento, riservata ad una serie di allegati, è stata dedicata, invece, alla legislazione europea rilevante per ogni principio descritto nel corpo principale del documento e ai suoi scopi.
Strategie per un approvvigionamento più sicuro e sostenibile
Il 9 novembre 2023 si è tenuto il convegno “Approvvigionamento sostenibile e sicuro di materie prime critiche – Iniziative europee e nazionali” nell’ambito di Ecomondo 2023, presso la fiera di Rimini.
Le materie prime critiche (CRM) costituiscono fattori produttivi indispensabili per un'ampia serie di settori strategici, compresi quelli legati alla transizione ecologica e digitale, i settori dello spazio e della difesa, e la loro disponibilità potrebbe avere un forte impatto sulle azioni necessarie per raggiungere gli obiettivi previsti dal Green Deal. La crisi sanitaria e geopolitica degli ultimi anni ha evidenziato i limiti delle catene di approvvigionamento globali e la necessità di individuare e implementare alternative di approvvigionamento sostenibili e sicure. Per far fronte a questa criticità sono state messe in atto diverse iniziative a livello nazionale europeo e internazionale, per rendere le catene del valore più resilienti.
Interventi
- Identificazione dell’elenco dei CRM dell’UE – Approccio e risultati del progetto SCREEN, Claudia Brunori ENEA
- Utilizzare una condotta aziendale responsabile per rendere più affidabile l’approvvigionamento di minerali critici attraverso i partenariati, Benjamin Katz OCSE
- Sistema informativo sulle materie prime: il broker della conoscenza per la sicurezza dell'approvvigionamento, la circolarità e la sostenibilità delle materie prime, Serenella Sala JRC
- Certificazione ambientale, sociale e di governance (ESG) per le materie prime critiche, Silvia Grandi MASE
- Approccio europeo alle materie prime critiche, Mattia Pellegrini Commissione Europea
- La Piattaforma italiana per il Fosforo, Roberta De Carolis ENEA
- Ricostruire le competenze minerarie: le basi di dati e le attività formative nel progetto PNRR Geosciences IR-WP 5.1 “Sustanaible Mining”, Fiorenzo Fumanti ISPRA
- La normazione tecnica volontaria per le materie prime critiche, Viviana Buscemi UNI
Tavola rotonda
- ASSOMET – Orazio Zoccolan
- ENEL – Fernanda Panvini
- ERION – Danilo Bonato
- FEDERACCIAI – Alfredo Schweiger
Per discutere il tema delle materie prime critiche e presentare il nuovo piano di azione Europeo il Ministero ha organizzato il 10 novembre 2022 un evento nell'ambito della manifestazione Ecomondo.
- Moderatore – Giacomo Vigna, Ministero delle Imprese e del Made in Italy;
- Maurizio Montemagno, Ministero delle Imprese e del Made in Italy;
- Silvia Grandi, Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica;
- Analisi domanda e offerta: status update – Caterina Mancusi, Confindustria;
- Mining, status update e next steps – Fiorenzo Fumanti ISPRA
- Ecodesign, status update e next steps – Roberta De Carolis, ENEA;
- Urban mining, status update e next steps – Federica Forte, ENEA;
- Tavola rotonda moderatore – Claudia Brunori, ENEA;
- Esperienza FAAM, uno dei protagonisti della catena del valore europea delle batterie al litio – Federico Vitali, FAAM;
- Produttore emergente europeo di metalli – Marcello De Angelis, Energia Minerals;
- Enel: principali iniziative sul tema e prossimi passi – Ferdinanda Panvini, ENEL;
- CUMDI Srl: sviluppo, impatti e azioni di sistema – Fausto Pizzoni, CUMDI.
Per discutere il tema delle materie prime critiche e presentare il nuovo piano di azione Europeo il Ministero ha organizzato il 29 ottobre 2021 un evento nell'ambito della manifestazione Ecomondo.
Il tema dell’approvvigionamento sicuro e sostenibile delle materie prime è stato infatti individuato come prioritario dall’Europa a partire dall’iniziativa per le materie prime del 2008 per proseguire con il partenariato europeo sulle materie prime (EIP Raw Materials) e con la recente alleanza europea per le materie prime (ERMA). In particolare, sono state individuate le materie prime critiche che risultano più strategiche per l’Europa, in termini di esigenze e criticità di approvvigionamento per il sistema produttivo. Alcune materie prime sono disponibili come risorse primarie solo in pochi paesi nel mondo (non Europei) che detengono il monopolio del loro mercato. L’emergenza pandemica ha sicuramente acuito le criticità già presenti, i costi di alcune materie prime sono aumentati in maniera molto rilevante e gli scenari futuri evidenziano che il costo delle materie prime inciderà sempre di più in maniera sostanziale sulla competitività del mondo produttivo. In Italia, in particolare, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede numerosi investimenti per la transizione energetica e digitale e per la mobilità sostenibile, che sono parzialmente dipendenti dalla capacità di approvvigionamento sostenibile e competitivo di materie prime critiche. Il nostro Paese, pur non essendo un importatore diretto di grandi quantitativi di materie prime critiche in quanto impegnato in attività di trasformazione nelle fasi a più alto valore aggiunto, rischia comunque la rottura delle catene di approvvigionamento da parte di chi è sempre più dipendente dai Paesi produttori di materie prime critiche. Prevedere il ricorso all’attività estrattiva per quanto possibile, al c.d. urban mining ed alle politiche industriali finalizzate all’economia circolare, sono modi per fronteggiare questa sfida sia in ambito Italiano che Europeo.
Materiale presentato all'evento
Tutte le presentazioni sono disponibili online sul sito dell'ENEA.
- Materie Prime Critiche (MPC): Rischi e opportunità per il sistema Paese - Claudia Brunori, ENEA
Brunori sottolinea la necessità di azioni concrete a livello della produzione, illustrando le principali iniziative europee ed italiane connesse all’utilizzo e approvvigionamento delle materie prime critiche. - ERMA - L’alleanza Europea per le Materie Prime: lo stato dell’arte - Pierluigi Franceschini, EIT RawMaterials
EIT Raw Materials coordina ERMA. Franceschini illustra in particolare gli obiettivi previsti per il 2021 e i prossimi passi da compiere per un approvvigionamento più sicuro e sostenibile dei metalli e delle materie prime critiche. - Le iniziative del Ministero dello Sviluppo Economico - Maria Grazia Verdura, Ministero dello Sviluppo Economico
Verdura illustra in particolare gli obiettivi del tavolo “Materie Prime Critiche”, lanciato dal Ministero a gennaio 2021 e le attività seguite sul tema in ambito nazionale ed europeo. - Fabbisogni informativi sulle estrazioni di materie prime non energetiche: il contributo delle statistiche dell’ISTAT - Donatella Vignani, ISTAT
Vignani spiega come l’Istat contribuisca alla costruzione di un quadro chiaro sulle materie prime estratte dal sottosuolo nazionale, illustrando poi gli obiettivi della ricerca delle potenzialità di analisi sulla distribuzione delle risorse e le aree maggiormente interessate dalle attività estrattive. - Il fabbisogno di materie prime strategiche in Italia - Angelo Di Gregorio, CRIET
Di Gregorio cerca di rispondere alla domanda se le materie prime critiche indicate dall’Unione Europea siano davvero strategiche per l’economia Italiana attraverso un’analisi quantitativa, approfondendo i collegamenti con la decarbonizzazione e l’impatto che il Covid-19 ha avuto sulla loro disponibilità. - I giacimenti italiani ed europei di materie prime critiche - Fiorenzo Fumanti, ISPRA
Fumanti evidenzia le potenzialità minerarie italiane e la necessità di una strategia mineraria nazionale in linea con le indicazioni europee, orientata alla protezione ambientale, che integri aspetti di economia circolare. - Urban mining come approvvigionamento sostenibile delle materie prime critiche - Federica Forte, ENEA
Forte affronta il tema del recupero delle materie prime critiche da prodotti complessi a fine vita con focus sulle tecnologie e sugli impianti esistenti e sugli approcci innovativi. In particolare, illustra le possibilità di valorizzazione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche e delle batterie agli ioni di litio a fine vita. - Norme di condotta aziendale responsabile nelle catene di approvvigionamento dei minerali per le batterie - Luca Maiotti, OECD
Maiotti illustra la formazione e l’attuazione degli strumenti relativi alla condotta responsabile delle imprese del settore della produzione e commercio dei minerali, analizzando in particolare le linee guida dell’OCSE sul dovere di diligenza per una catena di approvvigionamento responsabile, i passi da compiere e le iniziative delle industrie in linea con la Guida. - Tavola Rotonda: Dal trattamento dei rifiuti ai materiali avanzati, alla sostituzione: ricerca e innovazione sulle materie prime critiche
- Materie prime critiche dai RAEE - Danilo Bonato, ERION
Una tonnellata di minerale d'oro contiene al suo interno 3 g d'oro mentre all’interno di una tonnellata di telefoni cellulari possiamo trovare 300 g d'oro. Il Dott. Bonato descrive come i RAEE possano essere una fonte di materie prime strategiche, illustrando le proposte di attività che potrebbero essere attuate in Italia in linea con il piano d’azione per l’economia circolare. - Approcci innovativi per il recupero del fosforo dai fanghi - Giulia Sagnotti, ACEA
Il fosforo, materia prima non sostituibile, ha una grande rilevanza per gli ecosistemi industriali. La Dott.ssa Sagnotti chiarisce i tre principali filoni normativi e i progetti promossi da ACEA, implementati anche in collaborazione con partner industriali, per il recupero del fosforo dai fanghi. - Materie prime critiche e mobilità sostenibile - Gabriele Ciaccio, Centro Ricerche FIAT
Ciacco espone le attività di ricerca e sviluppo condotte dal Centro Ricerche FIAT negli ultimi anni al fine di incrementare la sostenibilità dei materiali plastici. - Materie prime critiche per l’accumulo - Federico Vitali, FAAM
Vitali descrive la mission del Gruppo per lo sviluppo di un’economia circolare che acceleri la transizione energetica verso la sostenibilità, al fine di controllare l’intera supply chain degli accumulatori elettrici e dei materiali plastici e introdurre processi di produzione innovativi e sostenibili. - Approvvigionamento sostenibile della gomma - Renzo Maggiolo, UNIRIGOM
Maggiolo in particolare illustra le soluzioni eco innovative per la valorizzazione e il recupero degli pneumatici e degli scarti in gomma.
UNECE – La Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite
La Commissione economica per l'Europa delle Nazioni Unite (UNECE), uno dei cinque organi con competenza regionale del Consiglio economico e sociale dell’ONU, ha come missione di favorire la cooperazione e l’integrazione tra i Paesi membri.
In particolare, l’UNECE nella sua funzione di piattaforma multilaterale facilita una maggiore integrazione e cooperazione promuovendo lo sviluppo sostenibile e la prosperità economica. L’UNECE è di particolare importanza nell’aumentare l’efficacia delle Nazioni unite permettendo l’attuazione a livello regionale degli esiti delle conferenze e dei vertici globali, così da permettere una maggiore cooperazioni fra attori globali e la comunità imprenditoriale.
Al suo interno, La Divisione Cooperazione Economica e Commercio (ECTD) ha dato inizio ad un progetto quadriennale (2021-2024) di cooperazione tecnica volto ad accelerare la circolarità nelle economie di transizione, con il Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente (UNEP) come ulteriore partner di attuazione.
Tra gli obiettivi del progetto ECTD c’è quello di facilitare la condivisione di esperienze e conoscenze, di fornire consulenza sulla tracciabilità dei prodotti lungo le catene internazionali del valore, sugli appalti pubblici sostenibili e a favore dell'innovazione e sulla riduzione e gestione dei rifiuti.
Aggiornamento attività del Tavolo Nazionale Materie Prime Critiche
Il 17 gennaio 2022 si è tenuto il secondo incontro del tavolo tecnico sulle materie prime critiche organizzato dal Ministero dello Sviluppo Economico con l’obbiettivo di presentare i 4 Gruppi di Lavoro tematici, i loro coordinatori e la governance. Il tavolo ha visto anche la partecipazione del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), di Ricerca sistema Energetico (RSE) ed EIT Raw Materials, come componenti aggiuntivi rispetto alla scorsa riunione.
I quattro gruppi di lavoro identificati, supervisionati dal Ministero dello Sviluppo Economico e dal Ministero della Transizione Ecologica, al fine di lavorare su quattro macro-obiettivi, sono:
- Gruppo di Lavoro 1 “Analisi Fabbisogni” - Coordinato da Confindustria con l’obiettivo di stimare i bisogni futuri di materie prime critiche, sia diretti che indiretti analizzando anche il divario tra domanda e offerta. In particolare, per permettere un’adeguata pianificazione delle attività e dei provvedimenti da prendere, il GdL valuterà i fabbisogni italiani ed europei in fatto di materie prime critiche e la loro evoluzione nel tempo.
- Gruppo di Lavoro 2 “Mining” Coordinato da ISPRA (Dipartimento per il Servizio Geologico D’Italia),
Nell’ottica della sostenibilità e dell’economia circolare, il GdL ha l’obiettivo di identificare le potenzialità per le attività estrattive primarie e secondarie (recupero da rifiuti estrattivi) verificando le possibilità di un’estrazione sostenibile nel territorio italiano compreso il recupero di materie prime da siti precedentemente abbandonati e da rifiuti minerari. Il GdL comprende tra i partecipanti un’ampia parte della comunità nazionale scientifica e tecnica in materia di attività estrattive. - Gruppo di Lavoro 3 “Ecodesigned – Ecoprogettazione”. Coordinato da ENEA, si pone l’obiettivo di analizzare le potenzialità dell'eco-design per ridurre la domanda di materie prime critiche. Partire da una corretta progettazione dei prodotti favorisce il riuso e il recupero dei componenti e dei materiali a fine vita.
- Gruppo di Lavoro 4 “Urban mining”. Coordinato da ENEA, ha come obiettivo principale la stima del potenziale delle attività di Urban Mining, con un focus sui RAEE, l’elaborazione di proposte normative di semplificazione anche a seguito dell’analisi delle best practicies a livello europeo e mondiale.
Dal dibattito e dagli interventi del Tavolo è emersa la necessità di (i) costruire strumenti basati su informazioni necessarie per prendere decisioni, (ii) ragionando nell’immediato su ciò che è urgente e possibile fare e (iii) continuando ad investire nella ricerca di possibili soluzioni ad una crisi delle Materie Prime Critiche che è sia attuale che prospettica.
I primi risultati sono pervenuti dal Gruppo di Lavoro 2, il quale ha elaborato un paper sull'importanza e la fattibilità immediata dell'estrazione primaria e secondaria sostenibile di materie prime critiche in Italia.
Il 17 febbraio 2023 si è tenuta la prima riunione ufficiale del Tavolo Tecnico sulle Materie Prime Critiche dopo la pubblicazione del Decreto Interministeriale del 15 settembre che lo ha formalmente istituito. All’evento hanno partecipato il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, rappresentanti del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, della Commissione Europea e dell’Agenzia DERA.
Durante l’incontro sono state evidenziate diverse esigenze a livello nazionale ed europeo, tra le quali lo sviluppo di competenze specifiche, la costituzione di un fondo d’investimento Europeo dedicato e la revisione delle catene di approvvigionamento attraverso partnership in grado di favorire, tra l’altro, lo sviluppo di standard ambientali avanzati anche nei paesi esportatori. Si veda anche il comunicato stampa congiunto.